Fortunatamente esiste ancora qualcuno che sa distinguere i profeti in terra prima che vadano via, e che vada fiero di ciò che il nostro paese ha da offrire. In fondo a leggere molti dei post in alcuni blog....
Comunque, tornando al discorso, c'è stata un'auto che ha sempre turbato i miei sogni, un' auto appartenuta a mio nonno. Purtroppo, io l'ho vista solo in foto, anche se già così, sapeva regalare emozioni. Era un Alfa Romeo 1750 Super, blu scuro. E a rivivere la storia di quell'auto, ci ha sempre pensato mio padre, che da ragazzo la ''rubava'' sempre a suo padre, correndo ovunque, anche a costo di essere ''preso'', dai carabinieri. I suoi testacoda, le scale, insomma io la sento ancora qui. Come se in quell'auto, ci fosse qualcosa di particolare, che ti spingeva a correre ed era pronta a caricarti di adrenalina. Oggi, abbiamo in famiglia una 146 1.6 twin spark, seconda serie (cosa quest'ultima inutile da dire: chi conosce quest'auto, sa che la prima serie aveva il boxer....), ed ogni giorno salirci, non è solo come salire in un'auto, ma è di più. Sarò matta, ma non ho provato questa senszione nemmeno salendo su di una 530xd di un mio amico. Lì era tutto troppo ovattato, lontano dalla strada.
In ogni caso, come detto in un post precedente, anche la Giulia 1.6 GTA, ha fatto la storia del marchio di Arese, per non parlare poi della 33 Stradale (... e la sua scritta ''Scuderia del Portello'') o infine l'ultimo raro cigno (....per molti mostro) a trazione posteriore, su schema transaxle della 75: la SZ di Zagato (e la spider RZ).
Passando a Lancia, di sicuro la 2.0 integrale è ormai l'auto più rappresentativa del passato del marchio, emblema delle gare sullo sterrato e simbolo delle capacità velocistiche italiane di quegli anni (a dispetto dei problemi di ruggine di cui la cugina svedese Saab 600, credo appia qualcosa...). Poi la Stratos (auto che pare maliziosamente, abbia invogliato la Bmw a produrre la ///M1, capostipite di tuttte le Motorsport odierne, con carrozzeria dell' Italdesign) e anche lei la Beta Montecarlo, che non ricordo se non con gli adesivi della Martini addosso....
Sicuramente però anche qui merita la nomea di cigno, la piccola Lancia Hyena, che è lo stacco definitivo tra la sportività del passato e la sola ostentata eleganza attuale. Costruita anche lei sulla base di un mito (la delta per intenderci), aveva in pratica lo stesso abitacolo della SZ, ma con motore 2.0 Turbo(250cv, contro mi sembra i 205cv della Delta), anzichè il Busso 3.0 v6 di provenienza Alfa Romeo(210cv, contro i 185cv della 75). Incompresa, ma estremamente potente e sopratutto, poco diffusa a causa dell'esigua produzione.
Per quanto riguarda Fiat, già le va il merito di aver costruito il quattro cilindri con turbina Garret della Delta e Hyena. Poi, in più riaffiorano i ricordi delle 500 Abarth, e la disposizione del suo motore a sbalzo (...insomma, oggi solo la Porsche usa questo schema per la 911, seppur abbia limiti di progetto elevati, a confronto con il transaxle o il motore centrale-posteriore...), e sempre dello scorpione la 131.
Infine volendo tirare in ballo Ferrari direi Dino ed Enzo, segno che ancora oggi si può rendere omaggio a qualcuno, creando un auto appositamente, che sappia portare in auge le emozioni di chi all'auto ha sempre dedicato la vita: in questo caso un figlio e suo padre.
Poi Lamborghini, che io sento ancora italiana e il cui capolavoro è per me stato la 350 GTV, mai nata (infatti il motore non entrava nel vano), ma perfetta risposta ad Enzo e alle sue rosse: una frizione troppo dura da premere, sulla Ferrari 250 GT di Ferruccio, una contesa e da lì nacque uno dei due più grandi marchi al mondo.
Come si vede l'Italia è piena di sogni automobilistici, ma stare qui a raccontarli tutti sarebbe da folli, forse perchè è tardi, o più semplicemente, perchè forse non basterebbe l'intero web a descrivere la storia, le emozioni, gli uomini che in questo mondo hanno vissuto, che si tratti dei marchi sin qui descritti o anche di Iso, Maserati, Diatto e tanti altri, unitamente ai grandi designer, come Giugiaro, Bertone, Zagato, Pininfarina tanto per citarne alcuni. Dimostrando, ancora una volta che qui tutto è nato e spero continui a crescere sempre.
A presto!